Nel sound branding, ovvero nella traduzione in un linguaggio musicale originale e distintivo dei valori di un’azienda, il sound logo rappresenta una colonna portante della comunicazione, il primo elemento della riconoscibilità di un’azienda in un mondo nel quale la comunicazione visuale deve cedere il passo a un utilizzo di strumenti e metodi di fruizione che sono mutati profondamente e muteranno ancora di più nei prossimi anni.
Pensiamo semplicemente al cambiamento introdotto nelle ricerche dall’utilizzo della voice search, e comprendiamo subito come l’associazione di una melodia di 2 o 3 secondi, facilmente memorizzabile, flessibile e unica rappresenti un punto di forza dell’immagine globale di un brand o di un prodotto.
I percorsi – legati al neuromarketing e alle neuroscienze – con i quali si studia il fenomeno sono da tempo noti: il soundlogo, o sound trademark, consente di estendere la memorizzazione della marca identificandola in maniera univoca e rafforzando il ricordo del visual branding.
Il sound logo facilita l’apprendimento percettivo del consumatore attraverso una melodia: una sequenza di suoni è più memorabile perché, dopo il suo inizio, il cervello umano si aspetta automaticamente la fine. Inoltre il suono attiva non solo la memoria cognitiva, ma anche quella affettiva, con enormi vantaggi per chi è in grado di utilizzare questa risorsa.
Proprio come il logo visivo, le qualità essenziali per la memorizzazione di un sound logo sono: l’unicità e l’adesione ai contenuti del brand in termini di percezione e promessa.
I vantaggi del sound logo sono:
- memorizzazione del brand e differenziazione dai competitor;
- rafforzamento del legame tra azienda e consumatore;
- realizzazione di una feeling experience emozionale in grado di collegare consumatore e brand;
- miglioramento della memorizzazione delle caratteristiche del brand.
- Capitalizza la brand awarness nel tempo, man mano che lo si espone.
- E’un elemento unificante della multimedialità in quanto fruibile su qualsiasi piattaforma.
- Strumento ideale non solo per il B2C ma anche per tutto il B2B che comunica costantemente in rete
Nielsen nella recente ricerca sulle neuroscienze applicate al marketing, ha illustrato le potenzialità che queste possono offrire al marketing stesso, per costruire una comunicazione sempre più efficace e ottimizzare tutte le leve per coinvolgere i consumatori, sottolineando come il numero di stimoli cui è sottoposto un consumatore sia oggi dieci volte maggiore rispetto a quanto avveniva dieci anni fa. Il cervello reagisce a questi stimoli nel giro di pochissimi secondi: prima di poterci esprimere verbalmente, i pensieri e le opinioni che influenzano il nostro comportamento d’acquisto sono già stati elaborati nel nostro inconscio; le emozioni sono a fondamento di ogni contenuto interiore e permettono l’engagement, e il sound logo sembra una delle basi sulle quali comunicare attraverso le emozioni.
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